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Badia a Isola

Il territorio di Monteriggioni è colarmente ricco di castelli, chiese, pievi ed eremi, ma è senz'altro da visitare il vicino complesso di Abbadia Isola, così chiamata per la sua posizione sopraelevata rispetto al territorio circostante, anticamente paludoso.

Anche se i rimaneggiamenti stratificati nel corso dei secoli ne hanno stravolto la fisionomia originaria, la ricostruzione ideale nell'acquerello di Massimo Tosi riesce a rappresentarci molto bene l'aspetto che doveva avere quel villaggio medievale sorto intorno all'imponente abbazia cistercense di S.Salvatore, fondata nel 1001 da Ava, della nobile famiglia dei Lambardi, signori della zona.

La scelta della località era in relazione al vicino passaggio della Via Francigena, ed il monastero offriva ricovero ed assistenza ai pellegrini in transito; il controllo dell'abbazia sul territorio circostante si intensificò nel secolo successivo con l'acquisizione di terreni e di castelli. Ma la sua posizione di confine tra Siena e Firenze espose la chiesa a situazioni di continua tensione militare e politica sino a quando, nel Trecento, ne avviò la decadenza.

La chiesa di Badia a Isola, che riveste un notevole interesse storico ed artistico per la sua struttura a tre navate, ha una bellissima scalinata centrale; conserva inoltre al suo interno un fonte battesimale del '400 ed un pregevole polittico di Sano di Pietro datato 1478, recentemente restaurato con il contributo della Pro Loco.

Di notevole prestigio la pittura murale commissionata a Taddeo di Bartolo, risalente alla fine del XIV secolo (Madonna col Bambino, i Santi Giovanni Battista, Nicola di Bari, Antonio Abate e Caterina d'Alessandria).

Al lato destro della chiesa si può ammirare il chiostro di impronta benedettina risalente al 1062, usato anche come punto di ricovero per i pellegrini in viaggio verso Roma.

Sfruttando la prosperità che il transito della via Francigena procurava, tale struttura ebbe notevole importanza fino a quando nel XIV secolo, iniziato un periodo di decadenza, fu esclusivamente destinata ad usi agricoli fino agli inizi del Novecento: gli ambienti un tempo utilizzati come cantine ospitano oggi l'Ufficio Informazioni Turistiche mentre un consistente intervento di recupero edilizio dell'intero complesso è finalizzato ad istituire un Centro permanente di Studi sulla Via Francigena nonché locali ad usi museali ed espositivi.

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