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Museo dell'Opera del Duomo

Passando accanto al "Duomo Nuovo", arriviamo al Museo dell'Opera Metropolitana. Questo spazio museale, suddiviso su tre piani, raccoglie sculture, dipinti, oreficerie, codici rniniati provenienti in gran parte dal Duomo ed è considerato, nel suo genere, uno dei più importanti in Europa.

L'Opera Metropolitana conserva la celebre "Maestà" di Duccio di Buoninsegna, realizzata nel1311 per l'altare maggiore del Duomo.

Un capolavoro trecentesco che raffigura, nella parte centrale della tavola, "La Madonna in trono fra Angeli e Santi", raffinato insieme di ispirazione bizantina e di preziosismi gotici. Dobbiamo mettere in evidenza che, all'origine, questo dipinto era assai più grande perché, oltre alla tavola centrale con la Maestà, aveva ai lati una serie di piccole pitture con sette "Storie di Maria" e con nove "Storie di Maria e Cristo". Nel corso dei secoli, come spesso accade, le tavolette dei fianchi e della predella, sono state staccate dall'opera e adesso arricchiscono le sale di numerosi musei di tutto il mondo.

Sono invece restati, e si trovano nella stessa sala, i 26 riquadri che raffigurano le "Storie della passione di Gesù" in origine collocati nella parte posteriore dell'opera che fu dipinta da entrambe le facce. La Sala di Duccio ci offre altre due eccelse prove di questo autore: la "Madonna di Crevole'' e la "Natività della Vergine", opere davvero importanti anche perché ci permettono di dare uno sguardo alla vita del Trecento senese attraverso minuziose indicazioni.

AI piano superiore ecco infatti "La Madonna dagli occhi grossi" (1230) che per i senesi del tempo rappresentava un oggetto di culto. Lo stesso piano ospita una bella serie di tavole di autori degli anni d'oro dell'arte senese: Ambrogio Lorenzetti, Taddeo di Bartolo, Giovanni di Paolo, Sano di Pietro. Uno dei capolavori del XVI secolo lo troviamo invece collocato nella Sala dell'Alfieri. Si tratta del "San Paolo in trono" di Domenico Beccafumi, opera giovanile del grande maestro.

Dalla Sala successiva, che raccoglie paramenti sacri e lo stendardo della Compagnia di San Giovannino dipinto da Francesco Rustici, si accede allo stupendo panorama del cosiddetto "facciatone", splendida reminiscenza architettonica del mai costruito "Duomo Nuovo".

 

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